sabato 29 luglio 2017

"Case per uccelli" dell'epoca ottomana ad Istanbul



Nell'architettura ottomana in Turchia, ci fu un importante elemento architettonico: l'aggiunta di una "casa per uccelli" proprio attaccata ad una delle pareti esterne di importanti strutture cittadine,



uno spazio sicuro per i volatili regolari che normalmente nidificavano fuori dalle moschee, dalle locande, dai ponti, dalle biblioteche, dalle scuole e dalle fontane.
Le "case per uccelli" non erano semplici strutture in calcestruzzo, ma piuttosto elaborate costruzioni che richiamavano l'architettura del tempo.



Queste costruzioni in miniatura, potevano essere ad uno o più piani, ma sempre intonate all'estetica in cui trovavano collocazione, offrendo sia riparo a passeri, rondini e piccioni, sia per impedire che gli stessi uccelli rovinassero le pareti dell'architettura a cui erano addossate.



Però oltre a fornire riparo, "le case per uccelli" avevano in se anche una visione religiosa. Si pensava infatti, che fossero un modo per aumentare il credito di buone azioni a coloro che le costruivano.



Le strutture hanno inoltre incoraggiato l'amore per gli animali fra i cittadini turchi, che negli anni, hanno adottato diversi soprannomi per le case, tra cui "kuş köşkü" (padiglione per uccelli), "güvercinlik" (colombaie) e "serçe saray" (palazzo del passero).



Solo alcuni di questi deliziosi quanto architetturalmente ineccepibili palazzi per uccelli rimangono oggi, tuttavia il loro posto è fortemente radicato nella storia turca.
Quasi ogni città del paese contiene esempi di case per uccelli. L'esempio più antico è una casa per uccelli del XVI secolo collocata sul ponte Büyükçekmece, che ancora sopravvive nella splendida megalopoli Istanbul.

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